Video intervista per la presentazione del libro Arte e Fisco

Video Intervista a Canale Europa

Presentazione del libro “Arte e Fisco” – Video Intervista

Proponiamo il link alla video intervista all’Avv. Simone Facchinetti e il Dott. Alberto Traballi, prodotta da Canale Europa, in cui presentiamo il libro “Arte e Fisco, La gestione legale e fiscale delle opere d’arte”.

Video Intervista Presentazione del Libro “Arte e Fisco”

Recensione Arte Fisco

Recensione al libro “Arte e Fisco” – Collezione da Tiffany

“Quando, ormai quasi 10 anni fa, ho creato Collezione da Tiffany, quello degli aspetti legali e fiscali legati all’arte è stato fin da subito uno dei  punti principali del progetto editoriale che avevo deciso di lanciare.

Il motivo era semplice: erano (e sono) un pilastro del collezionismo consapevole, ma nessuna guida al collezionismo li trattava con dovizia di particolari.

Pochissime erano, peraltro, almeno in Italia, le pubblicazioni dedicate a questo argomento e spesso molto “tecniche” e, dunque, poco indicate per il semplice collezionista o il professionista in cerca di uno strumento agile che gli facesse da bussola.

Negli anni si è cercato di comare questa “lacuna” nel panorama librario del nostro Paese con varie pubblicazioni, ma raramente si è riusciti a dare alle stampe un testo completo e di semplice fruizione. 

Ce l’hanno fatta Simone Facchinetti, Francesco Olivieri, Alberto Traballi e Ennio Vial che a novembre 2020 hanno pubblicato, con Maggioli Editore, il volume Arte e Fisco. La gestione legale e fiscale delle opere d’arte.” […]

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Arte e Fisco. La Gestione legale e fiscale delle opere d’arte

Il progetto editoriale “Arte e Fisco” nasce dalla rilevante crescita del mercato dell’arte, dovuta al particolare interesse da parte di semplici collezionisti, di investitori e di riflesso degli operatori del settore giuridico, fiscale e del wealth management. In particolare il libro, con casi ed esempi, risulta essere un utile supporto per gli operatori affinché siano in grado di orientarsi tra gli aspetti giuridici, fiscali e successori del mondo dell’arte.

La trattazione prende le mosse della definizione di opera d’arte e di diritto d’autore per esaminare successivamente le tutele giudiziarie azionabili, le procedure di conciliazione, arbitrato e mediazione, illustrandone i procedimenti e i risvolti concreti. Vengono esaminati strumenti del progresso tecnologico tra cui blockchain, smart contractor, Intelligenza Artificiale e la tokenizzazione, che rappresentano nuove opportunità e certezze anche nei trasferimenti della proprietà e nella circolazione delle opere d’arte, strumento di investimento alternativo al settore immobiliare.

L’opera tiene conto del distinguo delle figure del “collezionista speculatore”, i cui effetti di ripercuotono sulla tassazione delle plusvalenze e sono oggetto di particolare monitoraggio da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

Gli autori analizzano l’opera d’arte dal punto di vista fiscale, tra i redditi di lavoro autonomo e nel reddito di impresa, con l’obiettivo di evidenziare i tratti salienti e gli effetti collegati. Particolare attenzione è stata posta alla circolazione delle opere d’arte, “da e verso l’estero”, esaminandone gli adempimenti ai fini Iva e doganali, a alla possibilità di utilizzarle per pagare le imposte.

Il libro si focalizza inoltre sull’impiego della sponsorizzazione, del mecenatismo e della filantropia quali strumenti per sostenere il mondo dell’arte, sia da parte delle persone fisiche che da parte dei soggetti giuridici, evidenziandone vantaggi e differenze, anche rispetto a strumenti utilizzati in altri Paesi.

In ultimo, l’attenzione viene spostata sul più ampio mondo della pianificazione patrimoniale e del passaggio generazionale tramite l’istituto del trust, con analisi dei possibili utilizzi anche internazionali.

Pagare le imposte mediante cessione di opere d'arte

PAGARE LE IMPOSTE MEDIANTE OPERE D’ARTE: UN’OPPORTUNITÀ ANCORA POCO CONOSCIUTA

Sapevi che è possibile pagare le imposte mediante cessione di opere d’arte?

L’11 Ottobre ho pubblicato su Aisopos un articolo interessante, relativo al pagamento delle imposte mediante opere d’arte. Una pratica molto poco conosciuta, utilizzata nell’ambito della consulenza fiscale a imprese e privati.

Pagamento imposte con opere d’arte

La possibilità di effettuare il pagamento delle imposte tramite cessione di “beni culturali” è presente in Italia sin dal 1982 con la Legge n. 512 del 2 agosto; eppure la sua esistenza ed applicabilità è pressoché sconosciuta, sia tra i contribuenti nonché tra gli operatori del settore quali gli esperti tributari di fiscalità dell’arte.

Le motivazioni sono da riscontrarsi dalla scarso interesse manifestato nella sua divulgazione da parte dello Stato e dalla dottrina, oltre che dalla farraginosa procedura, la quale prevede l’intervento, imprescindibile, di una Commissione interministeriale, che è risultata, almeno fino al 2014, poco operativa. Tale ridotta attività della Commissione viene rilevata, tra l’altro, sulla base di ridottissimi dati statistici a disposizione, che alla data del 1991 (quindi dopo circa 9 anni dall’entrata in vigore della norma), contava solo 53 proposte di cessione di beni culturali a scomputo delle imposte di successione ed imposte dirette.

Normativa pagamento imposte mediante cessione di beni culturali

Nello specifico, gli articoli 6 e 7 della L. 512/82 e successive modificazioni ed integrazioni (con introduzione dell’articolo 28-bis del Dpr 602/73) prevedono la possibilità di offrire allo Stato, beni di interesse culturale, per il pagamento parziale o totale, rispettivamente, delle imposte di successione e le imposte dirette.

Oggetto di cessione possono essere i “beni culturali” indicati all’art. 10 del D.lgs 42/2004 e successive modificazioni, nonché, le opere di autori viventi o la cui esecuzione risalga anche ad epoca inferiore al cinquantennio e di cui lo Stato sia interessato all’acquisizione.

Come pagare le imposte con opere d’arte

La procedura, prevede da parte del proponente la cessione dei beni culturali, l’invio di una raccomandata (o PEC) agli organi periferici del Ministero competenti per materia e per territorio di residenza.

Il contenuto della proposta, rivisto nella circolare n. 23 del 17/7/2015 del Ministero dei beni e delle attività culturali, viene esaminato dall’ufficio periferico, il quale, dopo aver istruito la pratica, esprime un proprio parere e valutazione ed invia il fascicolo alla Direzione generale competente.

La decisione finale viene presa dalla Direzione generale sulla base del parere della Commissione Interministeriale.

Il decreto di accettazione o di rifiuto deve essere promulgato entro sei mesi (termine che non risulta a pena di decadenza in quanto di natura ordinatoria) dalla proposta e notificato al proponente, il quale, in caso di esito positivo, avrà due mesi per accettare (il termine è da considerarsi perentorio).

Se le opere valgono di più delle imposte da pagare?

Si deve evidenziare che la cessione di beni culturali riferita al pagamento delle imposte di successione prevede (art. 6 L. 512/82) “qualora il valore dei beni ceduti superi l’importo dell’imposta, al cedente non compete alcun rimborso per la differenza; ove il valore dei beni ceduti sia inferiore all’importo dell’imposta e degli accessori, il cedente è tenuto al pagamento della differenza”.

In senso differente, è il caso di pagamento di imposte dirette (art. 7 L. 512/82) in quanto ”dopo il trasferimento dei beni, l’interessato puo’ chiedere il rimborso delle imposte eventualmente pagate nel periodo intercorrente tra la data di presentazione della proposta di cessione e quella di consegna dei beni o della trascrizione…”.

Da quanto sopra indicato, non ci sono dubbi nell’affermare che le caratteristiche della procedura siano tali da scoraggiare anche i piu’ intraprendenti e volenterosi contribuenti, che, a fronte di debiti tributari (molto spesso imposte di successione) sarebbero ben disponibili a cedere opere d’arte, talvolta ereditate.

Perché il pagamento delle imposte con opere d’arte è scoraggiante

I risultati dell’applicazione della norma sono evidentemente poco incoraggianti, anche confrontandoli con quelli in vigore per esempio in Francia, ove l’analogo strumento giuridico per il pagamento delle imposte tramite cessione di beni culturali (noto come “Legge sulle dazioni”) è ben conosciuto ed utilizzato dai contribuenti ed ancora piu’ dai collezionisti ed artisti.

In ultimo, le motivazioni dello scarso successo dell’utilizzo della norma in Italia sono non solo procedurali, in quanto, non puo’ non essere evidenziato il poco interesse da parte dello Stato, ad acquisire opere d’arte in luogo della immediata disponibilità finanziaria, al fine di sopperire la cronica ricerca di risorse finanziarie per tentare di contenere l’elevato debito pubblico.

Dr. Alberto Traballi
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